Brevi notizie sui manoscritti ed il loro autore
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Attraverso questa pagina web è possibile consultare la versione integrale dei quattro manoscritti che compongono la Notitia di quanto è occorso in Napoli (1648-1669), una cronaca napoletana inedita del Seicento, scritta dal sacerdote Andrea Rubino e conservata presso la Società Napoletana di Storia Patria (ms. XXIII D 14-17).

I volumi furono donati alla Società nel 1893 dai marchesi di Rocca d’Evandro (Ercole e Vincenzo Cedronio), ultimi proprietari dell’unico esemplare noto di questa cronaca, che si presenta nei suoi primi tre volumi in una versione finita, rilegata in pelle e corredata di frontespizi e sommari, praticamente pronta per la circolazione in forma manoscritta.

Il primo volume riporta le notizie dal 1648 al 1657, il secondo dal 1658 al 1661, il terzo dal 1662 al 1666, il quarto dal 1667 al febbraio 1669, per un totale di 1345 pagine che compongono una fonte che si distingue dalle altre cronache coeve per l'attenzione prestata alle principali feste che si tennero a Napoli in quegli anni, descritte minuziosamente da Rubino, ammiratore molto ricettivo del linguaggio della meraviglia della festa barocca.

La trascrizione (probabilmente autografa) della cronaca si interrompe a metà delle pagine previste per il quarto volume, forse a causa della morte improvvisa di Andrea Rubino, ricordata nei Giornali di Innocenzo Fuidoro:

«A 15 d’ottobre 1674 lunedì hore 12 assaltò la goccia ad un sacerdote qualificato e di modesta vita, e di età giovanile chiamato Don Andrea Rubino della Strada di San Lorenzo habitante al Vico de’ Giganti. E li tolse la parola, e la vita.»
(I. Fuidoro [V. D'Onofrio], Giornali di Napoli. III: 1672-1675, a cura di V. Omodeo, Napoli 1939, p. 195)

L'identificazione dell’Andrea Rubino deceduto nel 1674 con l’autore della Notitia è confermata dallo stesso Fuidoro, che -dopo averne registrato la morte- offre ulteriori dettagli sulla scomparsa del suo coetaneo e collega:

«Per la morte di Don Andrea Rubino Sacerdote Napolitano successa nel passato mese, come scrissosi a suo luogo, et perchè questo buon huomo celebrava nella Chiesa di San Paolo de’ Padri Theatini per sua devotione, et ivi attaccato in amicitia, anco

Alessandro Baratta, Fidelissimae urbis Neapolitanae cum omnibus viis accurata et nova delineatio


confessavasi una sua sorella monaca theatina,questa con ogni semplicità obediente al suo confessore il Padre ...[sic] li hà donato tutti li manoscritti del fratello da detto confessore richiesti, tra quali sono da circa trenta tomi anno per anno distinti di successi delle cose di Napoli dall’anno 1647 sino al mese passato di novembre 1674, scritti, e’ fatigati da questo buon sacerdote, et così le fatiche d’altri servono a’ vestire il nome di chi fabrica sopra le pedamenta, che altri, che le trovano per loro ventura fatte a’ fabricare cose nuove, stimo bene che si sappia per atto di giustizia» (ivi, pp. 205-206).

I dati offerti da Fuidoro suppliscono all’assenza di informazioni autobiografiche inserite da Rubino nella sua cronaca, a parte il titolo di «dottore» di cui si fregia nei medaglioni al centro dei frontespizi finemente disegnati a penna che aprono i volumi della Notitia.
Dal fascicolo relativo alla formazione di Andrea Rubino come sacerdote, si apprende poi che era nato a Napoli il 6 gennaio 1627, dall’avellinese Ottavio de Rubino e dalla napoletana Anna Scoppa, e che trascorse parte della sua gioventù ad Avellino, dove ricevette la prima tonsura, completata dagli altri ordini minori ricevuti a Napoli. Contemporaneamente studiò diritto canonico e civile presso il giurista Giulio Capone, ricevendo il titolo di dottore in utriusque jure nel 1650 (Diligentissima neapolitanorum doctorum nunc viventium nomenclatura di Giovan Leonardo Torrese, 1653).

I «trenta tomi anno per anno distinti di successi delle cose di Napoli» citati da Fuidoro e ceduti a un non precisato padre di San Paolo Maggiore confluirono in parte nei quattro volumi attualmente in possesso della Società Napoletana di Storia Patria, di cui si offre in questa pagina una pubblicazione digitale che permette all'utente di sfogliare le pagine della cronaca nella sua versione originale ma anche di svolgere ricerche, interrogando gli indici onomastici e topografici della cronaca.

Lo studio della fonte e l'indicizzazione dei quattro volumi è a cura di Ida Mauro, ricercatrice a contratto dell'Universitat de Barcelona, Facultat de Geografia i Història.
La grafica e la programmazione della pagina web sono invece opera di Marc Pons Serrat (Farmakmedia) e di Jordi Prat (Didradesign).


Leggi anche: La Notitia di quanto è occorso in Napoli di Andrea Rubino (1648-1669). Introduzione alla pubblicazione digitale dei manoscritti della Società Napoletana di Storia Patria (ms. XXIII D 14-17).